venerdì 15 luglio 2011

I nodi vengono al pettine

Questo detto aveva perso per me significato ultimamente in quanto per anni abbiamo tutti constatato i livelli assurdi di malgoverno, di sprechi, di furberie, di decisioni vaghe e ininfluenti, ecc. ecc. ecc. Eppure sembrava che il mondo quasi crollasse e che noi italiani fossimo quasi immuni da problemi. Stati Uniti, Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna, ecc. ecc., nei guai con debiti e sviluppo. Tutti questi paesi (tranne forse la Grecia che comunque non conosco molto e potrei sbagliare) sicuramente meglio governati e più efficienti di noi, eppure prima di noi in difficoltà. Ogni notizia del genere suscitava in me un'unica domanda: com'è possibile che l'Italia pur facendo di tutto per fallire non fallisca? Cosa c'è che tiene su la baracca? La risposta non la ho, forse sta nella tenacia degli italiani che tirano avanti nonostante tutto, costruendo, inventando, risparmiando, arrangiandosi nonostante malgoverno, sprechi e inutile burocrazia (si perchè la burocrazia è di due tipi, quella utile e quella inutile, noi privilegiamo la seconda). In ogni caso il proverbio "prima o poi i nodi vengono al pettine" stava perdendo di significato in quanto sembrava che l'Italia ne costituisse una enorme e inspiegabile eccezione. Non posso dire di essere contento se di punto in bianco si scopre che dobbiamo recuperare 70 miliardi di Euro. Certo qualche domanda sorge spontanea: le manovre non si fanno a fine anno? Perchè l'anno scorso in piena crisi tutto sembrava fosse ok, forse perchè eravamo in attesa delle elezioni? Perchè appena qualcuno cerca di essere serio spunta fuori che abitava in un appartamento gratis? Forse Berlusconi per sicurezza ha fatto in modo che tutti usufruissero di benefit salvo poi rigirarglieli contro al minimo accenno di "coscienza"? Perchè un parlamento palesemente corrotto e ricattato da Berlusconi non viene sciolto dal Presidente della Repubblica? Perchè tutte le volte che c'è qualcosa di buono da fare in parlamento il Pd si comporta di fatto come il PDL (abolizione province, accorpamento referendum, riduzione stipendi parlamentari, legge elettorale). Perchè non partire dai costi della politica (numero e stipendio parlamentari, pensioni dei parlamentari, privilegi dei parlamentari, abolizione enti politici inutili: provincia, unione di comuni, quartieri, comunità montane, ecc. ecc.). Se più comuni vogliono unirsi, benissimo, si uniscano, ma non duplichino stipendi e cariche. Se ci sono dei servizi da centralizzare i sindaci si incontreranno e prendeanno delle decisioni, non possiamo eleggere altri mangiasoldi tenendoci quelli che gia ci sono, e per di più dare due stipendi (gia alti) ai dirigenti perchè fan parte sia del comune che dell'unione dei comuni. Lo stesso dicasi delle provincie, dei quartieri, ecc. ecc. Il risultato di questi enti è sotto gli occhi di tutti: da una parte si risparmia sfruttando il doppio il personale esistente, dall'altra si spreca pagando il doppio dirigenti e politici, saldo: 0 euro risparmiati, meno servizi, più sbattimento di dipendenti gia oberati. 
 Belloooooooo!