sabato 27 giugno 2009

proposta di riforma dell'Italia

Visto che il presidente del Consiglio è impegnato a tempo pieno nella Direzione Lavori della ricostruzione post terremoto dell'Abruzzo e ha poco tempo per occuparsi di risolvere i numerosi problemi italiani.

Visto che i parlamentari sono scelti da poche persone e non rendono più conto ai cittadini, ma solo ai loro capi.

Visto che il numero dei parlamentari non è ancora diminuito ma il loro stipendio è in questi anni enormemente aumentato.

Visto che lo stipendio medio dei cittadini italiani è fra i più bassi dei paesi civilizzati, mentre quello dei politici italiani è di gran lunga il più alto del mondo.

Visto che gli stipendi elevati dei politici e i rimborsi elettorali avevano la funzione di limitare la corruzione, ma che ciò oltre a non essere avvenuto in maniera significativa (chi era disonesto lo è rimasto), ha portato ad uno scollamento dei politici con la realtà, in sostanza con stipendi così elevati l’unico obiettivo concreto dei politici italiani è mantenere la poltrona, non essere al servizio dei cittadini.

Visto che il numero delle leggi continua ad aumentare, e con esso i costi sostenuti dalle amministrazioni e dai cittadini per cercare di capirci qualcosa.

Visto che ogni legge fatta rimanda a decine di leggi precedenti e ""successive"" (pare incredibile ma si fanno le leggi senza pensare alla loro concreta applicazione, rimandando tutto a regolamenti ancora da scrivere, che regolarmente non arrivano in tempo e rendono le leggi inutili).

Visto che l’Italia sta scivolando agli ultimi posti in ambiente, ricerca, istruzione, giustizia, sicurezza, qualità della vita, turismo, sanità, tutela del paesaggio, ecc. ecc.

Visto che le nostre città scoppiano quotidianamente di traffico, i cittadini passano ore e ore fermi in coda, tutto questo fra l’inquinamento che aumenta invece di diminuire (come dovrebbe in base agli accordi che l’Italia firma e poi ignora).

Si propone quanto segue

Art. 1

Viene dimezzato il numero dei parlamentari e dei senatori, nonché dei consiglieri regionali e comunali.

Art. 2

Viene reintrodotta la possibilità di esprimere la preferenza, a tutti i livelli elettivi.

Art. 3

Lo stipendio dei politici sarà pari a quello medio dei cittadini del territorio di riferimento, con possibilità di bonus legati unicamente al miglioramento di parametri oggettivi (quali aumento del PIL, diminuzione dell’inquinamento atmosferico, la riduzione della durata media dei processi, la diminuzione dei morti sulle strade e sul lavoro, l’aumento della vita media, il recupero dell’evasione fiscale, la diminuzione della pressione fiscale media, ecc. ecc.). (1)

(1) Se qualcuno riterrà che con duemila euro più tutte le spese documentate (con ricevute o fatture, anche dei collaboratori) e i bonus in caso di risultati, non sia conveniente fare il parlamentare, bè direi che sicuramente non ne sentiremo la mancanza…In sostanza fare il politico deve diventare un lavoro normale, cioè pagato bene solo se porta a buoni risultati, altrimenti si ha solo un minimo per campare e il benservito a fine mandato (come gli agenti di commercio, hanno un fisso più un compenso a percentuale e possono guadagnare molto solo se sono bravi nel loro lavoro).

Art. 4

Ogni nuova legge deve essere in formato di testo unico, completamente leggibile e applicabile senza rimandi a leggi precedenti e senza deleghe a leggi o regolamenti successivi. (2)

(2) Deve perciò contenere:

- Abrogazioni di leggi, circolari, regolamenti, ecc. precedenti in contrasto o inglobate.

- Testo di legge chiaro e leggibile, in italiano corrente, senza alcun rimando se non a note esplicative poste a piè pagina,

- Le leggi in materie tecniche devono essere completate con disegni e schemi grafici esplicativi.

- Regolamenti di attuazione, da realizzarsi possibilmente mediante dialogo preventivo con le categorie interessate. Una legge non dovrebbe entrare in vigore se non quando tutti i regolamenti necessari a renderla funzionante siano stati scritti e sottoposti a pareri e osservazioni delle categorie interessate.

- Chiara indicazione di chi deve farla rispettare e con quali sanzioni.

Sono abolite pertanto le leggi delega, le leggi prive di regolamenti di attuazione, le leggi incomplete, le leggi che rimandano ad altre leggi.

Art. 5

Va stabilito quali materie legislative sono univocamente a carico dell’Europa, dell’Italia o delle singole regioni. (3)

(3) Non è possibile (o almeno mi sembra eccessivamente oneroso per la collettività) che un medesimo provvedimento venga emanato e riemanato a tutti i livelli, creando una confusione incredibile ed una disparità nel territorio, oltre che un inutile sperpero di risorse umane.

Art. 5

Sottrarre dai bilanci dei comuni i proventi delle multe, i Vigili devono fare sicurezza e ordine pubblico, non cassa. I proventi delle multe anche dei Vigili Urbani vanno allo Stato o alle Regioni. (4)

(4) Più multe si fanno in un territorio e più vuol dire che le cose sono mal gestite (assenza di parcheggi, di mezzi pubblici, di regole chiare) quindi meno soldi dovrebbero andare a siffatti Comuni. Un Comune che si mette a fare metropolitane e mezzi pubblici rapidi e puntuali, parcheggi di scambio, zone blu razionali, alla fine oltre a spendere soldi per queste opere si trova senza tante multe da poter fare e quindi ci rimette (economicamente) due volte. Sarà un caso che in Italia mezzi pubblici utili e ben funzionanti, parcheggi ben fatti, ecc. sono così rari?Possibile che non si riesca a risolvere il problema del traffico, come all’estero. Forse ciò avviene perché risolverlo significa non avere più il principale introito dei Comuni: le multe?