mercoledì 4 marzo 2009

I requisiti cogenti sono aberranti!

I requisiti cogenti sono delle regole che il Comune inserisce nel suo regolamento edilizio, derivati più o meno direttamente da normative regionali o nazionali. Se l'Italia fosse un paese normale lo sforzo del Comune di "ricordare" ai progettisti che ci sono delle norme da rispettare, sarebbe magari apprezzabile. C’è da dire che se l’Italia fosse un paese normale non ci sarebbe bisogno del “bignami” della normativa, le norme sarebbero da rispettare a prescindere da quello che fa un Comune. Il problema è che, per tanti motivi (Europa, federalismo e statalismo che convivono, continui cambi di maggioranza e di idee di chi ci governa, ecc.) le normative cambiano abbastanza spesso ed in maniera contraddittoria. Ora succede invece che la velocità con cui un Comune vuole o può adeguare i requisiti cogenti al mutamento della normativa cogente, è generalmente inadeguata e comunque mutevole da Comune a Comune.

Accade e accadrà sempre più spesso dunque che una norma nazionale viene eliminata o modificata ma rimane "a macchia di leopardo" sul territorio, in quanto inserita nel Regolamento edilizio da alcuni Comuni, che poi per vari motivi non la rimuovono.

Alla testuale domanda: Devo rispettare una norma che non esiste più? la risposta è: si perchè l'ho ricopiata sul regolamento edilizio!!!!

Ora io posso capire che un Comune, dopo valutazioni tecniche e/o politiche, possa imporre nel suo regolamento una “particolare prescrizione”, che può rispecchiare specifiche problematiche o valutazioni. Ma che questa particolare prescrizione venga prima inserita pedissequamente (la norma tal dei tali ne parla) e poi non rimossa quando l’obbligo magari viene meno, questo non rispecchia una reale volontà politica, ma solo un atteggiamento superficiale e vessatorio (in quanto si continua a imporre un qualcosa che non ha più una base normativa e non ha mai risposto ad una reale esigenza politica o tecnica dell’amministrazione comunale, in poche parole un adempimento inutile e quindi costoso). Chiedo su questo una riflessione in quanto a mio parere i requisiti cogenti per come sono utilizzati non fanno altro che aumentare il già caotico panorama normativo. Un regolamento edilizio così concepito diventa come un sito internet scritto con un linguaggio html sofisticato e che per questo viene aggiornato raramente. Continuando il paragone con internet (calzante in quanto la normativa italiana è talmente caotica che assomiglia un po’ all’immensità della rete) non c'è niente di peggio che un sito internet bello ma dai contenuti vecchi di anni.

Forse chi ha concepito i requisiti cogenti non ha appunto considerato il fattore tempo, e quello che oggi è un documento lodevole e ben fatto fra un anno può diventare un'accozzaglia di inesattezze.