mercoledì 13 maggio 2009

Video di Crozza sui costi della politica

Cosa penso della Crisi economica e dell’Euro

(scritto a fine 2008, sistemato e postato oggi)

E dunque alla fine i nodi sono venuti al pettine. Siamo in Crisi! E’ vero che la crisi finanziaria e di liquidità partita dagli Usa ed estesa in tutto il mondo evoluto ha toccato solo in minima parte l’Italia, anche grazie ad una certa arretratezza del sistema creditizio e a una certa prudenza dei cittadini. E’ anche vero che noi siamo comunque in crisi per motivi diversi, forse peggiori perché la nostra non è una crisi dovuta a comportamenti scorretti di pochi stupidi (Bush, qualche manager Usa e pochi altri), la nostra è un crisi profonda, strutturale, una crisi dovuta ad un sistema amminstrativo enorme, inefficiente e costosissimo. Poi c’è il discorso dell'Euro, che sia benedetto, ma che è stato gestito male almeno in Italia (strano, non c’è una cosa semplice che rimanga tale anche in Italia, tutto diventa complicato e inefficace o controproducente). Dall'Euro sono venute molte cose positive ma purtroppo una negativa molto pericolosa. La colpa non è dell'Euro naturalmente (che come tutti gli oggetti, bomba atomica compresa, non è né buono né cattivo) ma di chi non ha preso in tempo provvedimenti efficaci, e sarebbe stato veramente facile. Forse si è ancora in tempo. Per la paura che nell'arrotondamento venisse fregato qualche mezzo centesimo, infatti, si è fatto un gran putiferio per alcune settimane, facendo sparire la Lira in gran fretta e con essa la nostra capacità di valutare le cose con un giusto metro. Non c’è stata furbizia o mala fede nella maggior parte dei casi, semplicemente si sono persi i riferimenti del valore e quello che mai si sarebbe comprato (o venduto) per 100.000 lire perché considerato troppo caro, ora si compra e vende tranquillamente a 50 ma anche a 100 euro!! E’ chiaro che prima o poi i soldi finiscono (delle persone comuni naturalmente) e così sta succedendo. Ce ne accorgiamo non grazie a noi ma solo grazie ad una crisi bancaria avvenuta negli Stati Uniti!! La dice lunga sulla capacità di comprensione dei nostri giornalisti/politici/intellettuali. Sarebbe bastato obbligare tutti a mantenere i prezzi in lire e a convertire solo alla fine il totale in Euro. A quel punto un arrotondamento (per evitare di girare con sacchi di spiccioli), anche in alto, non avrebbe fatto nessun danno. Comprerei due cose da 1.000 lire e alla fine darei un Euro perdendoci qualche lira nell’arrotondamento, adesso invece quelle stesse cose le pago 2 Euro perdendoci 2000 e passa lire. Che affarone! Se non si vogliono perdere nemmeno quelle poche lire basterebbe poi pagare con mezzi elettronici (bastava incentivarli un po, sono usati massicciamente in tutto il mondo, perché così poco da noi?). A parte qualche ragazzino nato dopo l’Euro, penso che la maggior parte di noi ragionerebbe meglio se vedesse solo il prezzo in lire (con la traduzione in Euro microscopica). Sicuramente calerebbero i consumi di alcune categorie (quelle che più si sono arricchite fin’ora) ma alla fine credo che la cosa possa essere salutare per tutti. Infatti il problema fondamentale è che gli stipendi e le pensioni (cioè la stragrande parte del sostentamento degli italiani) sono rimasti quelli della lira. In sostanza o si adeguano gli stipendi all’Euro (chi può lo ha fatto abondantemente: politici, dirigenti pubblici, manager, pizzaioli e pochi altri) oppure si riportano i prezzi alle Lire (cioè si scrivono in Lire, ci pensa poi il libero mercato ad abbassarli).
Un altro aspetto del caro prezzi è la burocrazia. Faccio un esempio: un idraulico in regola che viene a lavorare può chiederti anche 40 euro all’ora. Naturalmente a tutti da fastidio pagare qualcuno 40 euro all’ora ma se si prova a protestare viene fuori che per stare in regola quel soggetto è costretto a:
-pagare una segretaria a tempo pieno per la contabilità e i documenti e la sicurezza e gli adempimenti burocratici, oltre che un commercialista per gli aspetti fiscali.
- pagare corsi e consulenti di vario genere, con frequenza sempre più ravvicinata causa continui cambiamenti nelle normative di rifermento. 
- pagare la metà di quello che guadagna in tasse.
- pagare multe per spostarsi con il furgone, parcheggiare, accedere ai centri storici, ecc. ecc. Alla fine si scopre che magari gli conveniva starsene a casa a giocare alla Playstation (anche se è “na cazzata” come ben detto da Lucci delle Iene)! Esagero ma se potevano esserci dei freni inibitori a chiedere troppi soldi sicuramente le inefficientz strutturali imposte dalla nostra schizofrenica legislazione, sempre in cambiamento, sempre avida di carta inutile, mai realistica, mai in grado di individuare e punire i veri disonesti ma solertissima a multare gli onesti in buona fede, sicuramente ora sono venuti meno e non vi è più limite alle richieste economiche.

martedì 12 maggio 2009

Bologna prima in multe e furti

E' uscita la notizia che incorona Bologna come la città dove i Vigili fanno più multe ai cittadini e dove si commettono più furti!!! Per completezza bisognerebbe dire che i Vigili Urbani di Bologna non sono nè particolarmente stacanovisti ne particolarmente str..., il boom di multe è causato da un mix diabolico di elementi abbastanza estranei al comportamento dei Vigili in carne ed ossa:
- 3 sistemi distinti di rilevamento degli accessi con telecamere (zona traffico limitato, zona traffico proibito o T, zona traffico mostruosamente proibito o corsie preferenziali).
- almeno 2 sistemi di rilevamento infrazioni (e come potevano mancare i must dell'ingiustizia, ovvero autovelox su strade extraurbane di scorrimento con limite ridotto ai 50 e rilevamento rosso semaforico T-red, inquisito in tutta Italia per la sua truffaldina concezione).
- sciami di Ausiliari che multano le soste e gli accessi su zona blu, estesa ormai fino alla perifieria estrema!!!!

Quindi il problema delle multe non è certo da cercare nei Vigili Urbani troppo solerti (tipo quelli di Ferrara), ma nella politica che amministra o dovrebbe farlo le nostre città. Infatti a una persona superficiale come me viene da chiedersi: 
- perchè non aiutare la Polizia anche a fronteggiare i furti con "Ausiliari anti rapina"? 
- perchè uno che deve andare comunque in centro deve districarsi fra 2 diversi permessi di accesso (ZTL e T) e poi comunque prendere multa ugualmente se non sta attento ad evitare le corsie preferenziali?
- quanto c.... devo spendere di telefono per spiegare ad uno che non è di Bologna la situazione dei permessi (ripeto 3 zone diverse) e come fare per accedere in regola?
- perchè utilizzare telecamere solo per multare gli automobilisti (a Bologna sono stati pionieri in Italia!!!), proteggere gli autovelox dal vandalismo (maggiore se i velox non tutelano la salute dei cittadini presidiando punti pericolosi, ma solo le casse comunali presidiando punti non pericolosi, come avviene a Bologna) e non per controllare il territorio (che sappia io siamo a 0)?
- perchè chi decide di andare in centro in autobus non ha (a parte uno, il Tanari, ma Bologna è abbastanza grande e non sempre è di strada) un posto decente dove lasciare l'auto e prendere l'autobus? Addirittura vi è un parcheggio multipiano all'uscita 6 della Tangenziale che non è segnalato, bisogna chiedere per trovarlo, quando si arriva si vede che è utilizzato mediamente da 10 automobili (ne può contenere diverse centinaia), inoltre dovrebbe funzionare come il Tanari, cioè gratis per chi prende l'autobus e invece non è cos'ì?
Non ho esperienza diretta di furti, d'altronde se fossi un ladro sicuramente penserei che Bologna è una città fantastica, dove il furto è legalizzato e protetto dalla privacy!

Aggiornamento:
Sono tornato di recente a Bologna e devo dire che finalmente ci sono nuovi parcheggi ed il parcheggio Giuriolo è segnalato. Una cosa però, cos'è la zona U?

La Ferrari minaccia di ritirarsi dalla F1

La Ferrari minaccia di ritirarsi nel 2010 dalla Fromula 1 se non verranno ritirate regole assurde e poco chiare. Strano, mi ricorda qualcosa. Noi viviamo quotidianamente immersi in normative assurde e poco chiare! La Ferrari è un'eccellenza, un esempio, vuol dire che dovremmo cercare di imitarla, lo stato ci sommerge con normative vaghe, contraddittorie, non certe, non stabili, non efficaci, rigide solo con gli onesti, forse è il caso di minacciare di "ritirarci" anche noi! Dove non so, per sicurezza evitano perfino di insegnare decentemente le lingue straniere a scuola:-)

giovedì 7 maggio 2009

Dia: perchè evitarla

Attenzione!: contiene contenuto solo per adulti...liberi professionisti nel campo dell'Edilizia:-)

Premesso che l'impegno del progettista per confezionare una Denuncia Inizio Attività (DIA) o un Permesso di Costruire (PDC) è analogo, a parità di intervento, vorrei analizzare meglio le differenze, molto sottili ma importanti.

Sono arrivato infatti alla conclusione che sia molto meglio cercare di evitare di utilizzare lo strumento della DIA per opere di una certa complessità (ormai con le DIA si può fare praticamente tutto, tranne le nuove costruzioni). Esclusi interventi molto semplici quali manutenzioni straordinarie, recinzioni, ecc., la DIA infatti crea i seguenti problemi:
1) RESPONSABILITA': in caso di errore nel progetto (sempre possibile anche in virtù del caos normativo italiano) con la Dia si è automaticamente "dichiarato il falso" mentre col PDC si è chiamati a integrare e correggere, magari sostituire i disegni e tutto finisce lì. Inoltre la Dia viene analizzata dai tecnici del Comune più frettolosamente in fase iniziale, potrebbe però essere sorteggiata e vagliata scrupolosamente in un secondo tempo, a lavori iniziati o conclusi, nel qual caso i problemi di cui sopra sarebbero veramente gravi. Il Pdc è mediamente visto con occhio più attento sia dai tecnici comunali che in Commissione, eventuali problemi hanno più possibilità di emergere in una fase in cui la risoluzione è totalmente indolore.
2) ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO TECNICO: Premesso che non si può più prescindere nel progetto dall'aspetto impiantistico e strutturale, un conto è fare delle riunioni/progetti preliminari con i progettisti specialistici e definire tutto, un'altro è dover commissionare progetti specialistici completi di tutto (pacchi di carta) quando non si sa ancora se il progetto architettonico è fattibile, in quanto sottoposto comunque a pareri vari (anche con la Dia). La Dia infatti contenendo implicitamente l'Inizio Lavori, costringe ad ammassare tutti i progetti assieme, cosa non sempre utile, fattibile o possibile. 
3) SCELTA DELLA DITTA: per i motivi di cui sopra anche la Ditta va scelta con troppo anticipo nel caso della Dia (in quanto serve il DURC, se no si ferma tutto), si è costretti a fare un capitolato dettagliato quando magari poi si deve cambiare tutto se ci sono problemi di qualunque tipo nell'iter autorizzativo.
4) TEMPI: per quanto riguarda i tempi teoricamente è più veloce la DIA, solo teoricamente in quanto prima di essere presentata bisogna trovare la Ditta, far fare tutti i progetti specifici, ecc. ecc. Il PDC, seppur più lungo (3 mesi massimo) , può essere presentato con molto anticipo, senza dover aspettare un DURC aggiornato o un ingegnere alle Maldive... Inoltre quando ci sono dei pareri da chiedere i 30 giorni si dilatano enormemente.
5) ONERI: se ci sono gli oneri da pagare col PDC li calcola il Comune, con la DIA li deve calcolare il progettista, con maggiore impegno e rischio di errore.